ANCE VCO SU LA STAMPA, INTERVISTATO IL VICEPRESIDENTE PIRAS
«Si interviene con i controlli quando i buoi sono ormai scappati». Questa è l’opinione di Mauro Piras, vice presidente di Ance Vco, riferendosi all’anomalia che sta vivendo il settore delle costruzioni. «I nostri associati sono rimasti una quarantina, ma le iscrizioni alla Camera di commercio di partite Iva con codici Ateco riferibili ad attività edile si sono moltiplicate. Una crescita a dismisura di imprese che si offrono sul mercato stimolato dai bonus di Stato. Sarebbe utile verificare il grado di professionalità che garantiscono» spiega Piras. Come tanti colleghi vede situazioni di rischio di indebita concorrenza, di gente che si è inventata il mestiere da sera a mattina, se non di truffa come sta emergendo in più parti d’Italia. «Dove non si opera con le carte in regola, si insinua il pericolo della mancanza di sicurezza sui posti di lavoro, come purtroppo la cronaca drammaticamente non smette di ricordarci» dice Piras. Per il vice presidente di Ance Vco a tutela di tutti andrebbe introdotto l’obbligo di abilitazione per gli imprenditori edili. «Come è già previsto in Svizzera» aggiunge. Al di là del confine si guarda soprattutto per un altro motivo: Vallese e Ticino non da ora drenano manodopera di muratori, carpentieri e piastrellisti del Vco, con salari in franchi che valgono più del doppio di quelli offerti nella zona di residenza. Chi può, più di prima, in questo periodo ha preso la strada del frontalierato e così sul territorio di addetti capaci non se ne trovano a sufficienza. «Ci teniamo in costante contatto con centri per l’impiego e scuole edili, ma con l’offerta che c’è non si arriva a coprire l’esigenza». Piras dice che le imprese edili del Vco al 70% hanno dato riscontro a richieste di intervento su abitazioni individuali e per il 20% a quelle di amministratori di condomini per attività sostenute dagli incentivi fiscali. Le materie prime Poi c’è tutto il resto: a partire dalle commesse pubbliche, con materiali che cominciano a essere meno introvabili ma con prezzi in costante aumento a causa del caroenergia, l’impennata della domanda globale e le tendenze speculative. «Il costo del ferro è cresciuto del 70%, il legno del 200%. Questo significa che i preventivi per costruzione o ristrutturazione di una casa sono aumentati del 30-40 per cento» dice Piras. La Regione a breve pubblicherà un prezzario adeguato al momento, in base al quale stilare i capitolati delle gare di appalti: «Sperando possa bastare – conclude Piras – visto che i rincari non si fermano. Anas e Rfi hanno recepito le pesanti difficoltà e modificato del 20% i listini».