Centrale risulta il settore delle costruzioni nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato alla Camera dal Presidente del Consiglio Mario Draghi lunedì 26 aprile, tanto da destinare oltre 107 miliardi. Nel Pnrr c’è “la misura di quello che sarà il ruolo dell’Italia nella comunità internazionale, la sua credibilità e reputazione come fondatore Ue e protagonista del mondo occidentale.” Oltre al Pnrr da 191,5 miliardi e al Piano complementare da 30,6 miliardi, ha detto Draghi, “sono stati stanziati, inoltre, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche. È poi previsto il reintegro delle risorse del Fondo sviluppo e coesione, utilizzate nell’ambito del dispositivo europeo per il potenziamento dei progetti ivi previsti per 15,5 miliardi. Nel complesso potremo disporre di circa 248 miliardi di euro”. Per quanto riguarda il Superbonus 110% – ha detto Draghi – “sono previsti, tra Pnrr e Fondo complementare, oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. Non c’è alcun taglio. La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari. È un provvedimento importante per il settore delle costruzioni e per l’ambiente. Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel Disegno di Legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021, con riguardo agli effetti finanziari, alla natura degli interventi realizzati, al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico e sicurezza degli edifici”.
Di seguito, in allegato, la sintesi schematica fornita da ANCE con la suddivisione della distribuzione delle risorse stanziate per l’edilizia.