«Un rimbalzo positivo, che è atteso nel 2021, dovrebbe interessare tutti i comparti dell’edilizia, dall’abitativo al privato non residenziale e al pubblico, a patto però che si velocizzino le procedure per le aperture dei cantieri.» La speranza per un rilancio del settore insomma c’è, è concreta e gli addetti ai lavori ci scommettono anche se non mancano certo le criticità da affrontare e risolvere, come sottolinea Rino Porini nel suo ruolo di Presidente dell’Ance del Vco.
Il tema dei bonus, ed in particolare del cosiddetto Superbonus 110%, è al centro dell’attenzione per un rilancio della domanda nel settore dell’edilizia privata «perché appare in grado di generare una ripresa dei lavori finalizzati all’efficientamento energetico degli edifici ed alla rigenerazione urbana dei centri abitati» aggiunge Porini, che poi traccia anche un “bilancio” di quanto l’emergenza Covid-19 abbia impattato sul settore di chi le case e le infrastrutture le deve realizzare. «L’emergenza sanitaria ha fatto seguito ad una crisi del settore edile presente da molti anni e che aveva ridotto di oltre un terzo gli investimenti in costruzioni, e dopo ad una timida inversione di tendenza nei mesi immediatamente precedenti alla primavera del 2020 – spiega il presidente dell’Ance Vco -. Il lockdown totale per le imprese edili si è avuto tra marzo ed aprile 2020, nelle settimane successive i cantieri nel Verbano Cusio Ossola hanno ripreso regolarmente la loro attività anche se la perdurante presenza del Coronavirus anche nei nostri territori non è priva di conseguenze sull’attività». Tra i nodi sul fronte dei lavori privati «si nota un rallentamento dell’iter di approvazione dei titoli abilitativi a causa dell’impiego svolto in smart working da parte di funzionari comunali incaricati di seguire le pratiche. Il settore dei lavori pubblici invece soffre innanzitutto di criticità connesse all’emissione dei bandi di gara, che in verità esistevano già anche prima della pandemia». Il riferimento per Porini è in particolare «alla generale penuria di lavori per le imprese che hanno le dimensioni di fatturato e di forza lavoro abitualmente rappresentate dalla Sezione Costruttori Edili dell’Unione Industriale».
Il rispetto dei protocolli anti Covid-19 ha comportato anche un aumento dei costi per le aziende. «La puntuale sequela delle procedure – aggiunge Rino Porini -, l’effettuazione delle sanificazioni giornaliere sulle strutture di cantiere, servizi igienici o bagni chimici o sugli spogliatoi comporta necessariamente ritardi nella consegna, oppure una ridefinizione dei cronoprogrammi delle attività. Ci sono però delle speranze concrete che anche il nostro settore, che costituisce un traino molto importante per l’economia del Paese, possa beneficiare delle risorse del Recovery Plan, a patto che esse vengano utilizzate in modo adeguato».